TENNIS CLUB MARFISA
[ IL CLUB E LA SUA STORIA ]
IL CONTESTO
Il Tennis Club Marfisa si colloca nel cuore di uno dei più importanti comparti museali di Ferrara. Fra le Vie Cisterna del Follo, così denominata nel XIV secolo quando era attiva in quella zona una "cisterna" adibita al lavaggio e alla "follatura" della lana, e il parallelo Corso della Giovecca, circa all′altezza dell′uscita dalla cinta muraria della città verso l′arco monumentale della Prospettiva, vennero costruiti, in epoca rinascimentale due importanti edifici, il Palazzo Bonacossi e la Palazzina Marfisa che, in tempi successivi, vennero collegati fra loro da un ampio giardino.
Palazzo Bonacossi
Palazzo Bonacossi è un palazzo storico che si trova in via Cisterna del Follo 5. L′edificio venne costruito nel 1469 per volere di Borso d′Este e dallo stesso assegnato a Diotisalvi Neroni, fuoriuscito fiorentino protetto da Borso d′Este: uomo di grande autorità e reputatissimo, come tramanda Niccolò Machiavelli, fu uno degli animatori della fallita congiura contro Piero de′ Medici e costretto all′esilio. Il palazzo originariamente costituito da un unico piano e da una torre che sovrastava l′edificio, fu sopraelevato di un piano nel Cinquecento. Successivamente il palazzo passa a Sigismondo Cantelmo per poi ritornare agli Este quando, nel 1533, Gurone d′Este vi volle realizzare un cortile interno, attribuito a Gerolamo da Carpi. Ma l′aspetto che ancora si è conservato dell′edificio, risale a Francesco I d′Este, che lo acquistò nel 1572, per unirlo alla Palazzina fatta costruire lungo la via della Giovecca, circa vent′anni prima, per le amatissime figlie Marfisa e Bradamante.
Dopo la morte di Marfisa l′eredità del palazzo passa nel 1609 alla figlia Vittoria Cybo e ai suoi eredi che nel 1643 lo cedono al conte Borso Bonacossi. Dopo anni di possedimento da parte della famiglia Bonacossi senza che ne abbia apportato significativi cambiamenti, il palazzo rischiava di perdere i propri splendori artistici fino a quando, nel 1911, il palazzo viene acquistato dal Comune di Ferrara il quale da avvio ad un lungo restauro e a un progetto di riqualificazione per inserirlo nel circuito museale della città.
La Palazzina di Marfisa
La Palazzina di Marfisa a Ferrara è una tipica dimora estense, edificata a partire dal 1559 per volere del marchese Francesco, figlio di Alfonso I e di Lucrezia Borgia. Questo complesso era di proprietà di Francesco d′Este e passò in eredità alla figlia Marfisa, sposata prima con Alfonsino d′Este e poi con Alderano Cybo-Malaspina. Marfisa abitò qui fino alla sua morte, rifiutandosi di lasciare Ferrara anche dopo la devoluzione della città allo Stato Pontificio, quando la sua famiglia si trasferì a Modena. Nel Cinquecento la palazzina era compresa in un complesso di edifici piuttosto vasto, noto come i "Casini di San Silvestro", collegati tra loro da uno splendido giardino con boschetto che si estendeva fino a palazzo Bonacossi, acquistato proprio da Francesco d′Este nel 1572 per unificare l′intera proprietà verso sud. Il marchese volle come fondale del vasto giardino, oggi occupato dal Tennis Club Marfisa, la bellissima Loggia del Cenacolo, che, costruita proprio in quel periodo, fu poi sottoposta a rimaneggiamenti nell′Ottocento. Nella seconda metà del ′500 un altro giardino segreto di minori dimensioni era situato sul lato est della palazzina. Sul lato sud oggi come allora c′era la Loggia degli Aranci, fatta costruire dallo stesso Francesco d′Este tra il 1560 e il 1570. Un tempo questa loggia era aperta su ambo i lati e, come vedete, la volta a botte risulta decorata da una composizione eterea, che simula un pergolato aperto verso il cielo; tra i pampini e i grappoli d′uva si distinguono uccellini, scoiattoli e scimmiette. Sembrerebbe una decorazione tipica cinquecentesca, anche se sappiamo che fu pressoché completamente rifatta nel 1938 dal pittore e decoratore Augusto Paglierini. Alla scomparsa di Marfisa, che avvenne nel 1608, la palazzina divenne sede dell′amministrazione Cybo fino alla metà del sec. XVIII; da allora cominciò un lento degrado dell′immobile, destinato per un secolo e mezzo a usi impropri.
Il Comune di Ferrara divenne proprietario dell′immobile a partire dal 1861 e decise agli inizi del Novecento di affidare in gestione la palazzina alla Ferrariae Decus. Ebbene, proprio la Ferrariae Decus promosse i primi veri e propri restauri dell′edificio cinquecentesco, che iniziarono nel 1909 e furono portati avanti a fasi alterne fino al 1915.
La palazzina fu di nuovo restaurata a partire dall′ottobre del 1937 a cura dell′ing. Carlo Savonuzzi ed inaugurata e aperta al pubblico nel 1938.
LA CLUB HOUSE
Nasce su un pezzo di terreno incolto come ultima propaggine di Palazzo Bonacossi.
É composta da una parte centrale a loggiato, la così detta "Loggia del Cenacolo" con propaggini chiuse di servizio a destra e sinistra della stessa. Questi spazi vengono attualmente utilizzati come sala TV e aggregazione sociale, mentre l′altro è dedicato alla cucina del ristorante del Club.
I CAMPI
Quattro campi in terra rossa omologati con misura di m. 40x18. Tre di essi sono illuminati e nessuno dispone di copertura invernale. In inverno il Club usufruisce di un campo che si trova nella periferia della città, sempre in terra rossa, con copertura pressostatica. I Soci possono prenotare on line le ore di gioco.
IL RISTORANTE
Il Club è dotato di un servizio bar e ristorante riservato ai Soci e ai loro ospiti.
Da aprile a ottobre, sia a pranzo che a cena, si possono gustare specialità ferraresi e alcuni piatti particolari.
Per prenotare contattare il numero 0532.248467.
LA STORIA
Nel 1929 un gruppo di appassionati sportivi ferraresi si riunì al circolo Canottieri di via Romei con l′idea di fondare un circolo di tennis. Grazie all′intervento di un autorevole politico del tempo, il Rag. Comm. Giulio Divisi, il Comune concesse al circolo di ricavare i campi da tennis sull′area che un tempo era il vasto giardino che univa la palazzina di Marfisa con gli altri edifici adiacenti, compresa la Loggia degli Aranci e il palazzo Bonacossi.
Quell′area, dall′Ottocento in poi, era stata destinata ad orto, frutteto con meli, peri e albicocchi, dove fiorivano anche rose e lavanda ma, purtroppo, era stata abbandonata all′incuria. Il progetto per nuovi campi venne affidato all′ing. Carlo Savonuzzi, e così nacque il "Lawn Tennis Club Marfisa".

I FONDATORI:
  • BAGLIONI Dott. UGO
  • FELISI N.H. GIANCARLO
  • BUCCI Rag. GUIDO
  • DIVISI Rag. Comm. GIULIO: 1° Presidente del Club
  • GIORGETTI Col. Cav. Uff. GIULIO
  • MAZZOTTI BIANCINELLI N.H. FIORENTINO
  • MONTI Ing. N.H. CESARE
  • PEDRIALI UMBERTO
  • SANI Ing. FEDERICO
  • TUMIATI TULLIO

La prima assemblea dei Soci, riunitasi l′11 marzo 1930, approvò lo statuto, elesse il Presidente e gli organi dirigenti e diede il via ufficiale all′attività del Club. Il primo Presidente del Club fu il Comm. Rag. Giulio Divisi personaggio di grande prestigio nell′ambito ferrarese.
Ben presto vi si iscrissero oltre 200 soci e fra essi figurarono, fin da subito, i migliori giocatori e le migliori giocatrici locali.
Il Club diede il via, fin dall′inizio della sua attività, ad una serie di manifestazioni agonistiche di rilevanza nazionale, richiamando sui suoi campi i più quotati tennisti italiani.
Giocare a tennis e frequentare il Tennis Club Marfisa era considerato anche un momento di vita sociale e culturale importante per la città, data la ricchezza di relazioni interne ed esterne di cui si poteva beneficiare. Soci e famigliari frequentavano con assiduità la sede e, mentre sui quattro campi si giocava, la vita di circolo favoriva amicizie, affetti e attività ricreative.
Nel 1937 venne istituita dalla Federazione Italiana Tennis la Coppa "Porro Lambertenghi", dedicata ai giovani praticanti. Al suo primo anno oltre duemila furono i concorrenti e Ferrara, con il suo Lawn Tennis Club Marfisa, si fece subito onore piazzandosi fra i primi dieci capoluoghi d′Italia.
Fra i giocatori più accreditati di quel periodo si ricordano: Tommaso Ravalli, Umberto Navarra, Gilberto Malucelli, Giuseppe Calzolari, i fratelli Beltrami, Lanfranco Carretti, Sigfrido Cirelli, Giorgio Bassani, Michelangelo Antonioni, Luciano Chailly. La squadra del Marfisa si fece onore anche nella "Coppa del Decennale" ( Campionato Nazionale a squadre di terza categoria) dove conquistò il titolo di Campione di Zona.
Come già si è detto, in quegli anni, erano soci del club il futuro grande regista Michelangelo Antonioni, che pare giocasse in modo elegante e imprevedibile. nonché lo scrittore Giorgio Bassani, definito giocatore da fondocampo che sfiancava gli avversari. Bassani senza dubbio nel descrivere anni dopo le partite a tennis nel suo romanzo "Il giardino dei Finzi-Contini" si avvarrà di molti suoi ricordi legati al Tennis Club Marfisa.
Purtroppo però arrivarono le leggi razziali del 1938 e tutti i soci di origine ebraica dovettero abbandonare il circolo. Anche la guerra fu un momento critico per il circolo, perché molti soci, essendo proprietari terrieri, sfollarono nelle campagne.
Terminata la tragica parentesi bellica, che segnò anche la fine della storica Presidenza del Comm. Giulio Divisi, i Soci più attivi, si riunirono in Assemblea nel giugno del 1945 ed elessero Presidente Gian Carlo Felisi, con la ferma intenzione di riprendere con energia l′attività del Lawn Tennis Club Marfisa.
I lavori di ripristino dei campi, due dei quali erano stati addirittura usati dalle truppe tedesche come maneggio per il loro cavalli, e l′avvio di attività sociali (feste, cene e manifestazioni) nella adiacente "Loggia degli Aranci", furono i primi importanti impegni del neoeletto Consiglio per ridare nuova vita al Club. In quegli anni la squadra maschile di terza categoria, costituita da: Navarra, Ravalli, Breviglieri, Malucelli, Cirelli, Ravenna, Tesi con allenatrice Andreina Parmeggiani, si fece onore nella "Coppa Facchinetti", battendo, in una magnifica finale del girone eliminatorio giocata a Bologna, gli storici avversari del C.T. Bologna, assicurandosi l′ingresso alla semifinale nazionale.
Fra i risultati più prestigiosi di quel periodo si ricorda anche il titolo di Campioni d′Italia di doppio conquistato nel 1947 dalla coppia Calzolari - Ravalli.
Fra le donne spiccava appunto il nome di Andreina Parmeggiani, giocatrice di prima categoria e di prestigio nazionale, mentre Rosa Passerini, Maria Teresa Navarra, Valeria Ravenna, Elda Vivalda, Italiana Luppis, Fiorenza Vanzi, Adolfina Melloni e Eugenia Morelli Di Popolo primeggiavano al Club.
Nel marzo del 1949, a seguito delle dimissioni del N.H. Giancarlo Felisi, l′Assemblea dei Soci elesse l′Ing. Carlo Savonuzzi Presidente del sodalizio e conferì a Felisi l′incarico di Presidente della Commissione Sportiva del Club.
In quegli anni, il T.C. Marfisa era agonisticamente impegnato nella Coppa Lambertenghi per i giovanissimi, nella Coppa Facchinetti per i terza categoria e nella Coppa Città di Ferrara.

Nel 1952 venne nuovamente eletto Presidente Giancarlo Felisi che per dare nuovo e prestigioso slancio all′attività del Club propose subito la organizzazione dei campionati italiani di 2° categoria che vennero disputati nel 1953. A questo illustre e indimenticabile Presidente è dedicata la "Coppa Felisi" che viene assegnata ogni anno al vincitore del Torneo Sociale di singolare maschile. É il più ambito tra i tanti trofei esposti nella sede del Club e rappresenta una sorta di "albo d′oro" del Club.

Si affacciano ora sulla scena agonistica del Club nomi nuovi quali Giorgio Cané, Sandro Tagliavini, Sergio Cavallari, Gianfranco Caniato, Sergio Tesi, i fratelli Nini e Nanni Matteucci e i fratelli Roberto e Vittorio Servidori. In particolare si ricorda il prestigioso 2° posto di Sandro Tagliavini alla finale nazionale della Coppa Porro Lambertenghi del 1955.
In occasione del venticinquennale della nascita del Club (1955) il T.C. Marfisa riuscì ad ottenere dalla Federazione Italiana Tennis la possibilità di organizzare la fase finale della "Coppa Brian" una manifestazione tennistica di rilievo nazionale che prevedeva incontri con giocatori di Prima Categoria. Alla manifestazione, che ebbe luogo dal 20 al 23 ottobre, parteciparono, fra gli altri, anche Nicola Pietrangeli, Fausto Gardini, Beppe Merlo e Orlando Sirola che avevano appena disputato l′incontro di Coppa Davis contro l′Australia.
Sotto l′aspetto agonistico gli anni cinquanta e sessanta hanno rappresentato il periodo più fulgido per il glorioso Circolo che si distingueva per l′apprezzata organizzazione di gare e appuntamenti di rilievo. É degli anni sessanta-sessantacinque la discesa in campo della più quotata formazione di giocatori del Club di tutti i tempi che partecipò al Campionato Italiano a squadre di 2° categoria nella prestigiosa "Coppa Croce". La squadra era formata da Roberto e Vittorio Servidori, Sandro Tagliavini, Paolo Borea e Gianfranco Caniato. Gli incontri erano davvero estenuanti ed avvincenti dato che erano previsti quattro singolari e due doppi che si dovevano svolgere al meglio dei cinque set.
Ma l′attività del Tennis Club Marfisa va ben oltre i Campionati riservati ai Soci e si estende, da sempre, a manifestazioni regionali e nazionali che spesso hanno portato al successo atleti ferraresi cresciuti nel vivaio del sodalizio. Fra le tante manifestazioni che hanno avuto come teatro i rettangoli di gioco del Club di Via Saffi, si ricordano nel lontano 1933 i campionati italiani di seconda categoria, nel ′48 i campionati italiani juniores, nel 1953 e nel 1961 ancora i campionati italiani di seconda, nel 1959 la Coppa Bossi, nel 1973 la prestigiosa Coppa Facchinetti, l′anno successivo la Coppa Luzzato, nel 1989 i Campionati Italiani under 18 maschili a squadre, nel 1993 il Campionato Italiano a squadre femminile under 16, nel 1997 il Campionato nazionale femminile under 18 oltre a numerose altre gare che hanno fatto della Marfisa uno dei Club più attivi anche sul versante dell′organizzazione. E proprio per il determinante ruolo espresso dal Club cittadino che il C.O.N.I. ha concesso al T.C. Marfisa i più importanti riconoscimenti al merito sportivo: la Stella d′Argento nel 1974 e la Stella d′Oro nel 1995. Dagli anni ′90 in poi si sono alternati giocatori e giocatrici, che ora fanno parte della storia attuale del Club, che si sono fatti onore sia in campo regionale che in quello nazionale e che, assieme alla preziosa attività di tutti i Presidenti e i Consigli Direttivi che si sono avvicendati, hanno consentito al Club di mantenere il prestigio conquistato dalla sua nascita sino ad oggi.
Ci piace infine riportare un commento fatto sul T.C. Marfisa da Rino Tommasi, noto giocatore e commentatore televisivo: "Non sono molti i circoli, in Italia, che identificano la loro città. Il Parioli a Roma o la Virtus a Bologna devono distinguersi dai molti altri club del loro villaggio, ma il Marfisa - a Ferrara - non ha, che io sappia, né concorrenti né tentativi di imitazione. Non v′è dubbio che alla notorietà del Marfisa, ma anche di Ferrara, abbia molto contribuito lo scomparso e rimpianto Giorgio Bassani..."
Il Presidente
Daniele Malucelli
Fotografie & Documenti
CAMPIONI SOCIALI
COPPA FELISI
1933 Nino Antonioni
1934 Nino Antonioni
1935 Giogio Bassani
1936 Giorgio Bassani
1937 Giorgio Bassani
1938 vacante
1939 Antonio Beltrami
1940 Gilberto Malucelli
1941 Sigfrido Cirelli
1942 Vittorio Berveglieri
1943 Sigfrido Cirelli
1944 vacante
1945 Vittorio Berveglieri
1946 Umberto Navarra
1947 Tomaso Ravalli
1948 Giuseppe Calzolari
1949 Giuseppe Calzolari
1950 Sergio Tesi
1951 vacante
1952 Alessandro Negromanti
1953 Sergio Tesi
1954 Giorgio Canè
1955 vacante
1956 vacante
1957 vacante
1958 vacante
1959 vacante
1960 vacante
1961 Gianfranco Caniato
1962 Paolo Borea
1963 Gianfranco Caniato
1964 Alessandro Tagliavini
1965 Paolo Borea
1966 Gianfranco Caniato
1967 Vittorio Servidori
1968 Roberto Servidori
1969 Roberto Servidori
1970 Vittorio Servidori
1971 Vittorio Servidori
1972 Roberto Servidori
1973 Roberto Servidori
1974 Roberto Servidori
1975 Roberto Servidori
1976 Roberto Servidori
1977 Roberto Servidori
1978 Massimo Annesi
1979 Valentino Battaglioli
1980 Valentino Battaglioli
1981 Massimo Annesi
1982 Valentino Battaglioli
1983 Valentino Battaglioli
1984 Giulio Molinari
1985 vacante
1986 Oggero Indelli
1987 vacante
1988 Massimo Annesi
1989 Massimo Annesi
1990 Massimo Annesi
1992 Massimo Annesi
1993 Umberto Caniato
1994 Umberto Caniato
1995 Nicola Goberti
1996 Nicola Goberti
1997 Nicola Goberti
1998 Marco Matteucci
1999 Umberto Caniato
2000 Riccardo Caniato
2001 Federico Coppini
2002 vacante
2003 Filippo Caniato
2004 vacante
2005 Filippo Caniato
2006 vacante
2007 Filippo Caniato
2008 Filippo Caniato
2009 Filippo Caniato
2010 Filippo Caniato
2011 Filippo Caniato
2012 Filippo Caniato
2013 Filippo Caniato
2014 Alberto Savino
2015 Fabio Monaldi
2016 Emiliano Spettoli
2017 Emiliano Spettoli
2018 Emiliano Spettoli
2019 Eugenio Bighi
2020 Filippo Faggioli
2021 Edoardo Petrucci
2022 Filippo Faggioli
COPPA PARMEGGIANI SCIAUDONE
2009 Micol Di Giglio
2010 Giada Spanedda
2011 Lucia Missanelli
2012 Lucia Missanelli
2013 Lucia Missanelli
2014 Lucia Missanelli
2015 Giada Spanedda
2016 Giada Spanedda
2017 Giada Spanedda
2018 Micol Di Giglio
2019 Giada Spanedda
2020 Paola Ziosi
2021 Elena Ravani
2022 Giada Spanedda
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